Per una vacanza da Designers
I suggerimenti di lettura del team di Designers Italia per non annoiarsi sotto l’ombrellone
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È tempo di vacanze! Mare, montagna, città, provincia, estero o Italia: quale che sia la destinazione, quello che non può mancare nella valigia di un designer è un buon libro, magari proprio quello che, durante l’anno, abbiamo lasciato sui mobili di casa per mesi.
Per chi, invece, fosse in cerca di consigli, ecco una selezione di titoli da parte di ciascuno di noi. Con l’augurio di passare delle spensierate vacanze, o comunque di staccare dalla routine almeno per qualche giorno.
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Claudia, Service designer - Sotto l’ombrellone sto leggendo “Ruined by Design, How Designers Destroyed the World, and What We Can Do to Fix It” di Mike Monteiro: un libro impegnato, critico ma costruttivo, che riflette sull’etica del lavoro del designer. In particolare si focalizza sulla responsabilità del progettista verso le persone e la società nel progettare esperienze nell’era digitale. L’autore ci ricorda che siamo una community professionale, non solo di interessi e opportunità, e come tale, dobbiamo attivarci per poter incidere eticamente sul mondo. Il libro contiene una prima stesura de “Il Codice Etico del Designer”, che è anche su Github pronto per essere migliorato in piena ottica open.
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Maria Cristina, UX Designer - “8 secondi. Viaggio nell’era della distrazione” di Lisa Iotti. Sappiamo già che le tecnologie non sono neutrali, lo sappiamo da tanto tempo. Forse non abbiamo però ancora realizzato quanto ci condizionano, non solo in termini di abitudini, ma di strutture cognitive, al punto da influire sulla nostra postura, sulla socialità, sul modo in cui parliamo o scriviamo, sulla nostra capacità di prestare attenzione. Un libro godibile, che vi spaventerà anche un po’. Sempre che riusciate a leggerlo senza distrarvi ogni 8 secondi!
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Daniela, Content designer - “UX Writing. Micro testi, macro impatto. Come parole ed emozioni guidano gli utenti nella navigazione” di Serena Giust. Emozioni (e parole) che guidano gli utenti nella navigazione di siti e app. Uno snello e ottimo manuale - dedicato a una tematica ancora semi sconosciuta in Italia - che sottolinea il lato “empatico” (e l’assoluta importanza) della scrittura destinata a migliorare l’esperienza utente, oltre che la necessità di procedere - UX/UI designer e UX writer - sempre “a braccetto” nella progettazione.
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Daniele, UX/UI designer - “User Friendly: How the Hidden Rules of Design Are Changing the Way We Live, Work, and Play” di Cliff Kuang e Robert Fabricant. “Alla mia famiglia e amici. Spero che questo spieghi una volta per tutte quello che faccio ogni giorno e perché è importante.” — Questa la dedica di Robert Fabricant in apertura. Direi che è decisamente il motivo per cui consiglio questo libro. Tra incidenti nucleari, macchine da guerra e tasti like, cose decisamente andate male e cose meno. Un’avvincente lettura fatta di sfumature e strategie per progettare prodotti sempre più “amichevoli”. Con tutti i dark pattern che possono venire a mente. Un bel libro insomma, poi mi dite.
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Francesco, Service owner - Tra i nostri consigli certo non può mancare “Good Services” di Lou Downe, una “guida pratica” su come progettare e misurare la qualità dei servizi digitali, suddiviso in 15 principi, scritto dal punto di vista di un public servant e con molti esempi derivanti dall'esperienza dell'autore; sicuramente un riferimento utilissimo per chiunque si occupi di servizi digitali. Ma anche “Verso la foce”, di Gianni Celati, un libro sull'osservazione della realtà e dei comportamenti delle persone, per diventare più sensibili allo spazio attraverso incontri casuali e nuovi modi di scoperta di ciò che ci circonda. “Certuni vanno in viaggio e guardano solo quello che gli hanno detto di guardare. E se non gli hanno detto cosa devono guardare si sentono persi. Ma io mi chiedo: ‘È meglio sentirsi persi o guardare solo quello che ti hanno detto di guardare?’”
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Ilaria, Service designer: per acquisire maggiore consapevolezza dei cambiamenti che stanno investendo la nostra società suggerisco “La quarta rivoluzione. Come l'infosfera sta trasformando il mondo” di Luciano Floridi. Troverete riflessioni utili a destreggiarsi tra opportunità e insidie di una realtà iperconnessa dove il confine tra online e offline diventa sempre più sottile. Il filosofo parte dall’assunto che le moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione stiano cambiando radicalmente non solo il modo in cui interagiamo con gli altri, ma la percezione di noi stessi. Una vera e propria rivoluzione, quindi, che porta a considerare l’uomo come ‘organismo informazionale, connesso con gli altri, e parte di un ambiente informazionale condiviso’. Floridi suggerisce perciò di considerare ‘sia le realtà naturali che quelle artificiali’ in quanto queste ultime possono giocare un ruolo chiave nel promuovere il benessere sociale e la crescita individuale. Ottimi spunti per chi come i designer, ci sta provando da un pezzo!
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Marco Maria, Head of design - “A City Is Not a Tree” di Christopher Alexander, L’autore, architetto molto amato dagli informatici (leggendo scoprirete il perché...) ha analizzato la città per capirne gli archetipi, i pattern che si ripetono all’interno dell’enorme complessità degli spazi urbani di tutto il mondo. In un certo senso il libro racconta come i sistemi complessi si “addomesticano” con il design. Poi, per bilanciare questo eccesso di zelo metodologico, suggerisco anche “Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta”, in cui l’autore, Robert M. Pirsig, attraverso la metafora del viaggio in moto ci porta alla scoperta di cosa sia la Qualità, e come si raggiunga attraverso vie talvolta lisce e dirette, altre volte ripide e tortuose.
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Matteo, Content designer - “Too much information